venerdì 27 marzo 2015

Strage aerea, a qualcuno avrebbe fatto più comodo se fosse stato un attentato?

Per una volta scrivo prendendo spunto da un fatto di cronaca che sta facendo molto discutere in tutta Europa negli ultimi giorni. Ovvero quello del grave disastro aereo in Francia che ha portato alla morte di 150 persone.
Ieri infatti è stata rivelata una verità inquietante, ovvero che il giovane co-pilota ha volutamente fatto schiantare l'aereo contro la montagne, approfittando dell'uscita del comandante dalla cabina di controllo e mettendo così in atto un suicidio che si è trasformato in pratica in una vera e propria strage di innocenti. Si tratta di un esito tragico e imprevedibile: eppure paradossalmente sul piano delle conseguenze sociali si può quasi tirare un "sospiro di sollievo".
Molti media avevano infatti iniziato a ipotizzare che si potesse trattare di un attentato. In cuore loro alcuni probabilmente confidavano che fosse colpa dei "soliti islamici". Qualcuno già aveva iniziato a "indagare" sulla fede religiosa o sul paese d'origine dei vari passeggeri al fine di individuare dei possibili dirottatori. Addirittura una "politica" italiana, con una domanda su un social network ai limiti dello sciacallaggio, aveva chiesto quale fosse la nazionalità di chi ha commesso la strage. Ebbene, invece si tratta di un giovane tedesco, con nessuna simpatia estremistica religiosa ma con dei problemi di depressione risalenti a sei anni fa. Insomma si è trattato di un gesto isolato, senza nessuna connotazione terroristica ne' ideologica. Ma che cosa sarebbe successo se per puro caso il pilota, senza per questo essere un terrorista, avesse avuto origini maghrebine o arabe? Semplice. Si sarebbe sollevata l'ennesima ondata islamofobica, con una scontata campagna d'odio su scala internazionale, per la grande gioia dei partiti razzisti di mezza Europa sempre pronti a soffiare sul fuoco di queste tragedie.
Invece no, è stato il gesto individuale di un giovane europeo con problemi psichici. Segno di un disagio difficile da catalogare, razionalmente inspiegabile e che rende impossibili facili generalizzazioni. Ma al tempo stesso che ci invita a riflettere sul fatto che nella complessità di questa società moderna non bisogna mai arrivare alle conclusioni più affrettate o scontate, soprattutto da parte di chi fa informazione e che al giorno oggi ha delle responsabilità sociali molto più elevate rispetto al passato.

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