giovedì 30 aprile 2015

I perché della mia candidatura...

Da ieri è ufficiale la mia candidatura alle Elezioni regionali toscane del 31 maggio, sarà possibile votarmi in tutta la provincia di Pisa all'interno della lista "Sì - Toscana a sinistra".
Perché ho preso questa decisione? Cosa ha spinto un 29enne esterno ai partiti di mettersi in gioco? Intanto perchè credo sia giunto il momento di mettere a disposizione di una comunità più ampia l'esperienza maturata a lungo nel comune di Calcinaia, impegnandomi per costruire un territorio solidale e accogliente, per il lavoro, la sanità, la scuola, il trasporto e l'acqua pubblica, la difesa dell'ambiente e i diritti civili. La mia scommessa è però anche quella di provare, in piccolo, a sperimentare un nuovo modo di fare politica, nella convinzione che c'è uno spazio per contribuire al bene comune anche al di fuori dai partiti tradizionali. I quali anzi oggi sono al loro minimo storico di credibilità fra i cittadini. Per questo oggi dico: "Io non sono un politico" ma solo un attivista che vuol mettersi a disposizione per cambiare le cose assieme ad altre e altri.
Farò una campagna elettorale "low cost", sia perché non ho nessun gruppo politico nazionale alle spalle che mi finanzi, sia perchè credo che sia immorale spendere migliaia di euro nelle campagne elettorali in un momento di così devastante crisi economica. Mi chiedo, ha senso che un consigliere regionale percepisca un reddito mensile di circa 8000 euro nette quando invece la maggioranza dei cittadini fatica ad arrivare a fine mese? Come può un "eletto" rappresentare davvero i propri concittadini quando vive delle condizioni materiali ed economiche così agiate rispetto al resto delle persone comuni? Credo che sia urgente opporsi anche a questi privilegi di pochi per aumentare invece i diritti di molti. Serve insomma lottare dal basso contro l'alto, in politica ma anche ogni giorno nella società. 
Se dovessi spiegare la politica a un bambino gli direi: la destra è quella cosa con la quale i potenti provano a dividere i poveri affinché si facciano la guerra fra loro senza disturbare chi sta in alto; la sinistra invece è quella cosa che prova a unire tutti i deboli per aumentare i propri diritti contro le ingiustizie portate avanti dei pochi ricchi.
Ma diciamo la verità, francamente oggi a nessuno importa dell' "unità della sinistra" come valore astratto. Piuttosto interessa a tutti come proviamo a dare risposte concrete a chi perde il lavoro, a chi deve attendere mesi per una visita medica, a chi non trova posto all'asilo per i figli e a chi vede aumentare il costo dell'acqua. Se la sinistra diventa interna e subalterna al "sistema" allora nei fatti è inutile socialmente, così come lo è se si rinchiude nei recinti dei partiti esistenti riducendosi alla testimonianza. Quello che invece dobbiamo fare è unirci, ripartire dal basso con un gruppo di persone radicate socialmente e alternative al sistema, che lottano per cambiare radicalmente le cose.
Le vite di tutti noi sono in costante peggioramento da ormai diversi anni, eppure in epoca di crisi sono continuati ad aumentare i profitti e le rendite. E' contro tutto questo che occorre incanalare la nostra rabbia e indignazione. Perché un altro futuro per la Toscana e per l'Italia sono possibili e lottare qui e ora è necessario, perchè le nostre vite valgono più dei loro profitti.

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