venerdì 24 aprile 2015

70 anni dopo la Resistenza continua...

Questo 25 aprile è il 70° anniversario della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo. Una data fondamentale nella storia del nostro paese, che però troppo spesso viene celebrata da alcuni ambienti istituzionali come una mera ricorrenza ai limiti della retorica. Se ricordare quanto accaduto nel Ventennio più buio della storia italiana, è indubbiamente necessario, spesso si rivela non sufficiente. Anche perché le politiche messe concretamente in campo a livello italiano ed europeo sono portatrici di nuove divisioni sociali, crisi e povertà, sulle quali le forze politiche di estrema destra soffiano quotidianamente facendo il classico becero populismo di chi vuole costruire una società basata sull’egoismo e sulla paura. Al giorno d’oggi però non c'è nulla di più vicino al fascismo come il razzismo e quindi che non c'è nulla di più resistente che la lotta contro di esso.  Insomma, qui e ora, c’è ancora tanto bisogno di “Resistenza” per ricostruire anche sul piano culturale, prima che politico, un patrimonio di valori che unisca davvero questo paese, affinché dopo 70 anni l'antifascismo sia un sentimento realmente condiviso anche dalle nuove generazioni. Per evitare rigurgiti fascisti che puntano solo a dividere i più deboli, occorre però anche un serio lavoro nel sociale, per far capire a tutti i precari, i lavoratori, i disoccupati, i migranti, gli studenti e i pensionati che siamo tutti dalla "stessa parte". Tutti oppressi da un sistema economico che impoverisce ogni giorno di più la grande maggioranza delle persone, per arricchire invece i soliti noti che si spartiscono profitti e rendite finanziarie sempre più alte. Anche in questa direzione occorre lavorare seriamente ogni giorno.

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