venerdì 20 febbraio 2015

Hooligans e violenze, sicuri che c'entrino con il calcio?

Sta facendo molto discutere nelle ultime ore il fatto che centinaia di "hooligans" olandesi, sedicenti tifosi del Feyenoord, hanno scatenato violenze nel centro di Roma e avuto scontri con le forze dell'ordine, arrivando anche a provocare danni ad alcuni monumenti del centro storico romano.
Credo che sia troppo semplicistico etichettare come "violenza nel mondo del calcio" questi atti di teppismo e di violenza gratuita, che troppo spesso si verificano specie in contesti di gare internazionali. Infatti a ben con tutto questo vedere il calcio c'entra ben poco. Nel caso specifico ad esempio gli scontri principali sono avvenuti in Piazza di Spagna e a Villa Borghese, ovvero a diversi chilometri di distanza dallo Stadio Olimpico. 
Semmai quindi il calcio viene preso a pretesto da parte di soggetti malintenzionati e in gran parte dei casi legati anche al mondo della criminalità, per commettere reati, come furti, saccheggi e devastazioni. Usano e strumentalizzano eventi sportivi per confondersi nella massa, estremamente maggioritaria, dei tifosi pacifici. La maggioranza delle persone che segue anche in trasferta la propria squadra del cuore non ha invece assolutamente nessuna intenzione di produrre violenze o disordini. Ma come sempre una minoranza rumorosa e riottosa, può mettere in cattiva luce una maggioranza silenziosa e pacifica. Succede nel calcio, come in altre dinamiche di piazza.
E la conseguenza è sempre la stessa: indurre l'opinione pubblica a trarre delle facili generalizzazioni. Con l'effetto di avere molto spesso disposizioni legislative che vanno a minare la libertà di movimento della maggioranza degli sportivi, appunto innocenti, ai quali vengono però imposte sempre maggiori lungaggini burocratiche per assistere a una partita. Ma intanto i veri violenti, che spesso sono già noti alle autorità per altri tipi di reato, raramente vengono puniti come servirebbe, anzi trovano sempre il modo di scamparla e di arrivare ovunque vogliano. Eppure al giorno d'oggi modi per conoscere gli spostamenti di soggetti socialmente pericolosi, a maggior ragione quando devono prendere voli internazionali, ce ne sarebbero molti. Solo che evidentemente chi ha il potere di prendere le decisioni non è intetressato a fermarli. E' molto più semplice generalizzare e continuare a parlare di "violenza nel calcio".

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