venerdì 9 ottobre 2015

La ricerca del "capro espiatorio" per nascondere che il problema è il "sistema"

Al di là di che cosa si pensi sul sindaco di Roma dimissionario Ignazio Marino, l'atteggiamento del PD che in queste ore si affretta in ogni modo a scaricarlo, come se tale partito non avesse mai avuto niente a che fare con lui, è il massimo dell'ipocrisia. Sarebbe persino divertente se tutto ciò non fosse grottesco. Ma dov'erano tutti i dirigenti del PD (romano e nazionale) in questi anni? E' fin troppo facile far fuori un individuo senza toccare il "sistema" marcio che c'è sotto, facendo finta che il problema fosse solo il Sindaco. Peraltro, diciamo la verità, si parla di una personalità che vive a Roma da pochi anni, essendo genovese di nascita ed avendo lavorato come medico negli USA, oltre che essere appunto una figura solo "prestata" alla politica. Molto probabilmente insomma non è mai stata la figura più indicata per fare il Sindaco della Capitale. Però Marino fino a quando ha "fatto comodo" è stato utilizzato dal PD nel 2013: alla ricerca di un'identità precisa e di una faccia "pulita" per sconfiggere il sindaco uscente Alemanno, venne convinto da una parte del suo partito a candidarsi alle Primarie. Fra l'altro non era neppure il favorito (c'erano almeno due altre personalità, Paolo Gentiloni e David Sassoli, probabilmente maggiormente gradite alla dirigenza del PD romano), ma lui riuscì a imporsi alla consultazione interna e poi a battere il sindaco uscente della destra alle elezioni. Una volta eletto come Primo Cittadino, al di là di vari errori personali (vedi la vicenda della Panda rossa e poi dei rimborsi) indubbiamente non giustificabili, sarebbe spettato al PD "fare quadrato" intorno a un Sindaco che non aveva certo l'esperienza per poter fronteggiare da solo le intemperie della politica romana. Ma di fatto invece ben presto è stato lasciato sostanzialmente solo e il suo partito, sia localmente che a livello nazionale, ha preferito passare al "tiro al piccione": un'attività che nelle prossime settimane vedremo aumentare sempre più. Fino appunto a far sembrare ai cittadini meno attenti che il PD con Marino non ci ha mai avuto niente a che fare e che "il problema era solo lui". Mentre lui al limite era solo la "punta dell'iceberg".
A prescindere da come la si pensi su questo caso specifico, è purtroppo possibile generalizzare questa situazione all'intera politica italiana degli ultimi anni, ma probabilmente all'intero modo di fare tipicamente "italiano", applicabile anche ad altri ambienti e settori, come il mondo delle imprese, della finanza, dello sport etc. Quando una situazione non va si cerca solo il "capro espiatorio", lo si sottopone alla gogna mediatica amplificando i suoi errori e di fatto lo si fa fuori. Poi parte la filastrocca "lui era solo una mela marcia ma tutti gli altri sono onesti". Ma il vero obiettivo di chi usa questo metodo è quello di nascondere che in realtà è l'intero sistema da buttare. Il problema è che gran parte della "gente" comune tende a credere a questo modo di fare, senza rendersi conto che invece è il sistema ad essere marcio e gran parte delle situazioni si possono ripulire solo ricostruendo tutto, o quasi, dalla base. Sarebbe decisamente l'ora di stravolgere una situazione nella quale cambiano i suonatori ma la musica rimane sempre la stessa... come sempre la stessa è la tasca di chi paga davvero le conseguenze.

Nessun commento:

Posta un commento